GLI IONICI E IL PROBLEMA DELL'ARCHÉ

GLI IONICI E IL PROBLEMA DELL'ARCHÉ 

LA PRIMA RIFLESSIONE FILOSOFICA                     

Intorno ai secoli VII-VI a.C. nella ionia si sviluppa la prima riflessione filosofica per cercare una risposta a simili interrogativi. Coloro che inaugurano questo nuovo stile di pensiero sono Talete, Anassimandro e Anassimene, tutti e tre di Mileto, che a quel tempo era tra le più potenti e ricche città della Ionia.                                                                                                                                      

Possiamo tuttavia affermare con certezza che possedevano alcune fondamentali conoscenze di carattere tecnico-scientifico, ricevuta dai sapienti della Media e della Babilonia. I tre filosofi inoltre, hanno tentato di spiegare come i fenomeni atmosferici e meteorologici fanno ricorso a cause naturali e non più mitiche.                                                                                                                                                        

A essi va anche il merito per essersi interrogati per primi sulla natura multiforme e mutevole del mondo e di aver individuato una causa, un principio originario da cui tutte le cose derivano. L'arché rappresentava sia la materia di cui sono fatte le cose, sia la forza che la le ha generate, sia la legge divina ed eterna che la governa e le rende intelligibili all'uomo.


TALETE: L'ACQUA COME PRINCIPIO ORIGINARIO

Non abbiamo notizia che Talete abbia scritto delle opere, ma sul suo conto circolano varia anedotti, tramandati da filosofi posteriori. Un altro anedotto riportato da Aristotele, però, ci mostra che Talete non era affatto una persona distratta e sapeva sfruttare le conoscenze meteorologiche per arricchirsi. 

Talete pensava che il principio primordiale fosse l'acqua, sulla base dell'osservazione e del buon senso che mostrano come ogni cosa vivente sia intrisa di questa sostanza.



ANASSIMANDRO: L'ÁPEIRON COME FONDAMENTO DEL REALE

Con Anassimandro, concittadino è contemporaneo di Talete, la filosofia approfondisce la sua diversità dai miti cosmogonici. Egli, infatti, usò per primo il termine archè e individuò la sostanza primordiale, che è all'origine dell'universo, in un principio indeterminato detto ápeiron, parola che significa appunto senza confini, sconfinato.                                                                                                          

Anassimandro si pone anche il problema del modo in cui le cose derivano dalla sostanza primordiale. Egli ritiene che si tratti di un processo di separazione e differenziazione governato da una legge necessaria.



ANASSIMENE: L'ARIA COME PRINCIPIO DELLE COSE

Anassimene si occupò di ricerche naturalistiche. Egli identificava il principio primo con l'aria o respiro, paragonando la vita dell'universo alla vita dell'uomo.                                                                        

Anassimene attribuisce al principio primo i caratteri dell'infinità e del movimento incessante:  L'aria è la forza che anima il mondo e il principio di ogni mutamento. La trasformazione e generazione delle cose è spiegato dal filosofo attraverso processi di condensazione e rarefazione.

 






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